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Monday, August 17, 2009

I LOMBI DEI NOSTRI GENITORI



Scoop
Il mio sogno segreto sarebbe quello di guardare un film di Woody Allen con sguardo virginale.
Fingere di trovarmi di fronte ad un regista esordiente, un qualche non ben identificato pivello appena uscito dalla Scuola d'Arte Drammatica di New York o un'altra analoga ignota accademia.
Vorrei con tutto il cuore essere così bravo nel parlare di un film da non dover necessariamente subire il tarlo di visioni passate, di memorie lontane radicate nel tempo e nel DNA. Ma se ipoteticamente riuscissi in questa impresa impossibile, allora Scoop ne guadagnerebbe non poco.
 
Il regista ha dichiarato che l'opera è da intendersi come un film parallelo all'ultimo Match Point, ed effettivamente, a parte l'ovvio cambio di tono, non sono poche le affinità tra queste due pellicole. Ma se Match Point è dark, cupo e nichilista, Scoop è luminoso, frizzante, lieve. Entrambi i film, illuminati dalla geniale fotografia di Remi Adefarasin limpida come il cristallo, hanno un fondamentale punto in comune: sono film gelidi. Woody Allen negli ultimi anni s'è trasformato in un autore algido, glaciale, quasi impenetrabile nel suo ostracismo sociale. Ma se nel primo film questo tono gelido è funzionale, oliatissimo, perfetto, in Scoop, invece, che è una commedia scanzonata e fresca, questo rischia di bloccare tutto il meccanismo, proprio nel preciso momento in cui si mostra distante dal suo pubblico, impenetrabile, pneumaticamente inaccessibile.
 
Scarlett Johansson ancora una volta non sbaglia un colpo. E nonostante l'attrice si trovi più a suo agio nei film drammatici che in quelli comici (ad esempio nei primi 10 minuti non brilla affatto come commediante), impara presto i ritmi e la tempistica del genere. E poi questa donna ha un magnetismo davvero ineguagliabile..le si perdona tutto. Ma quello che sorprende è la chimica speciale, l'alchimia che si instaura tra la protagonista e Allen: un duo comico quasi infallibile, e a volte seriamente divertente. Woody Allen non ha mai brillato come attore, ma il caro (e fenomenale a tratti) doppiaggio di Oreste Lionello (per quanto io possa odiare questa tecnica terrificante) appiana certe difficoltà dell'interprete. Hugh Jackman è un magnete come sempre, anche se il suo ruolo lo imprigiona in un personaggio inamidato e senza spessore, e francamente poco interessante.
 
Il ritmo è altalenante: dopo un inizio zoppicante il film decolla e diverte (anche parecchio). Un film giocato interamente su dialoghi fulminanti, battute veloci (mai feroci), ritmi di sceneggiatura abbastanza frenetici. Oltre che sui personaggi piatti e piuttosto dimenticabili, il film delude sul finale: al di là dell'aspetto thriller che lascia il tempo che trova, il film si conclude senza un climax, quasi spegnendosi come una vecchia candela consumata.
 
Ma ricollegandomi al discorso iniziale, questo film non sarebbe nemmeno così male. Un'opera discreta, divertente, intelligente, fresca. Il problema è che stiamo parlando di Woody Allen. Stiamo parlando di colui che ci ha regalato Annie Hall, Manhattan, Pallottole su Broadway.. io di questo Scoop non posso accontentarmi.
Purtroppo, è solo un film "carino". Non è poco, certo. Ma non è abbastanza.
 
 
VOTO: C+
 


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