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Tuesday, July 28, 2009

And i am telling you..



Dreamgirls
I miei sentimenti per questo film sono sempre stati contorti e problematici. E' un musical: adoro. Beyoncè: odio. Black music: adoro. Eddie Murphy: odio. Pixillation razzle dazzle sparklin sparaflashing style: adoro. Jamie Foxx: odio. Bill Condon: adoro. Favorito agli Oscar: odio. Ma essendo questo il perfetto film per ogni fetish-dramaqueen-wannabe del pianeta terra io di certo non potevo evitarne la visione. E quello che ho visto ha confermato sia i miei timori, sia le mie speranze.
Innanzitutto liberiamo il campo da un problema che io non ho mai consierato "problema" ma che evidentemente la "gente" ancora non riesce a metabolizzare: questo film è un MUSICAL. Con questa definizione si intende una pellicola (o spettacolo in generale) che non solo fa un uso massiccio di musica, ma che inserisce la musica nel suo contesto narrativo. Quindi perchè ancora tutti si stupiscono e sbuffano e si annoiano quando un attore smette di parlare e comincia a cantare?! E' una convenzione del musical, santo cielo, ed è così dall'alba dei tempi: se non riesci a credere a questa caratteristica fondante del genere, allora evita di vederlo, ma non scassarmi la minchia sbuffando ad ogni DoReMiFaSol degli attori. Se lo trovi ridicolo, quella è la porta. Sfogo finito.
 
Dunque, Bill Condon è un grande della regia: Demoni e Dei e Kinsey sono due meravigliose pellicole di spiccata sensibilità e con un'anima profonda. Ecco: quello che manca a Dreamgirls è forse proprio un'anima. Certo, la musica, le performance e tutto l'aspetto tecnico fanno ribollire il sangue, tutto è caldo, sexy ed entusiasmante nella sua esteriorità da Broadway, nelle scenografie teatrali e nei costumi da Diva delle ragazze. Ma poi? Poi, volendo scavare al di sotto di tutta questa barocca fashion galore cosa resta? cosa mi racconta il film? Io non sono riuscito a trovare risposte a queste domande. Il film sembra vuoto, piatto, due ore di una Mtv di lusso.
Ma per lo meno il lato las vegas show del film è effettivamente seducente e drogante. Da tener presente che è un musical che si ambienta nel mondo della musica: quindi molte sequenze musicali sono vere e proprie performance on stage, veri concerti ipnotizzanti. Le corde vocali del cast sono portentose, e quasi tutti i numeri fanno centro nella testa dello spettatore: ancora oggi mi ritrovo a canticchiare molti pezzi (tra i migliori And i am telling you i'm not going, Love you i do, One night only). Assolutamente fabulous i costumi di Sharen Davis, che coprono uno spettro di vent'anni di musica.
Il cast è buono, anche se non eccellente. Eddie Murphy è la vera sorpresa del film, l'unico personaggio "vivo" e a tutto tondo del film: le sue perf sul palco sono un'esplosione di energia, e spesso ruba la scena agli altri attori. Jennifer Hudson, che molto probabilmente si avvia verso l'Oscar, è forse l'interpretazione più sopravvalutata dell'anno: ha una voce che schiaccia la concorrenza, ma tra il cantare e il recitare c'è una bella differenza. Senza dubbio Beyoncè svanisce di fianco a questa ragazza (che nonostante la candidatura come Non Protagonista, è in realtà il personaggio centrale e più interessante della pellicola), ma si vede ancora che è molto immatura in quanto a sfumature: è una vera dramaqueen (anche se nel sopracitato pezzo And i am telling you.. qualche brivido arriva). Da parte sua, Beyoncè non deve far altro che essere bellissima: e quindi se la cava più che egregiamente in quanto è davvero stupenda. La fotografia è funzionale e da il meglio di sè, come prevedibile, nelle parti cantate on stage, con una palette di colori tipicamente Broadway (per molti versi ricorda Rent di due anni fa).
Oltre alla patina da show anni '70, il film non regala molto altro: le pretese socio razziali sono abbozzate e (forse giustamente) lasciate a margine, e la storia dell'ascesa e caduta di una star lascia un pò a desiderare, e altrove è stata fatta meglio.
Insomma, se fossero state due ore di concerto non avrei esitato a dare un voto alto: ma in quanto musical l'ingranaggio non convince del tutto. I raccordi tra le canzoni non convincono, la sceneggiatura è banale e non interessante, e la regia è tenuta in piedi solo da un montaggio fulmicotonico. Tanto rumore per nulla insomma. Piacevole e divertente, intrattiene con brio: ma una volta che le luci del cinema si accendono, cosa ti rimane? Ahimè, niente.
B-
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